Durante lo stage "La vita al centro" che ha tenuto a Padova il 20 gennaio 2008, Rolando Toro ha disegnato questo "albero" per esemplificare come le qualità e le emozioni umane siano l'espressione delle capacità degli emisferi sinistro (razionale) e destro (emotivo).

La connessione tra i due emisferi avviene tramite la poesia e la musica.

Rolando Toro ha espresso più volte ed in modo inequivocabile quanto sia importante la poesia e quale sia la sua potenzialità in Biodanza.

Dal libro “L’uomo che parla con le rose: conversazioni di Rolando Toro Araneda con Hélène Lévy-Benseft, Bruno Ribant e Bruno Giuliani - Nizza, Imprimix, 2006

Hélène: […] Qual è il ruolo della poesia?

Rolando: Per me la poesia è la mia percezione del quotidiano. Per me tutte le cose hanno una connotazione poetica. Voi, qui, ciò che sta avvenendo per me è una poesia. Non è così? […]
Voi mi ascoltate, io vi guardo mentre parlo, siamo circondati da alberi e fiori, una farfalla attraversa lo spazio. Se rimango estremamente sensibile posso anche diventarne folle. Perché c’è tanta provocazione in ogni cosa, ogni piccola pianta.
Il minimo filo d’erba è sufficiente a giustificare la mia vita. Per me, quindi, la poesia non si limita a trovare la parola giusta per dire le cose, ma è un modo di vivere, la mia terapia.
Talvolta, se verso le tre del mattino mi coglie l’insonnia, mi alzo, scrivo una o due poesie, poi mi riaddormento come un angelo. Come se avessi bisogno di questa congiura. Ricorda: ho già pubblicato una dozzina di libri di poesia e solo due sulla Biodanza! (Risate). è per dire a qual punto la poesia faccia parte del mio quotidiano, mentre gli stage di Biodanza, i congressi, i corsi vari, non mi occupano altro che una volta alla settimana, due volte l’anno i congressi. Ma la poesia mi è quotidiana. […] 
La poesia per me è una forma di estasi quotidiana. Ma anche una forma d’espressione della protesta, dei pianti, delle passioni amorose, della disperazione: tutto ciò che fa il complesso di una terapia.
Quando contemplo le rose nel fondo del mio giardino, la nostra donna delle pulizie deve pensare che sto delirando, perché parlo con loro. In effetti, le rose sono molto attente. Si dissetano con le mie parole e diventano più belle. Le vedo come vere compagne di viaggio. Un mattino sono in bocciolo poi si aprono timidamente... Il giorno dopo continua la loro espansione, fino a raggiungere una incredibile pienezza. Poi, dolcemente, i petali cominciano a cadere, fino a disfarsi completamente e morire. E’ una storia magnifica, perché non c’è né depressione, né conflitto, né tradimento, non c’è violenza dei fiori tra loro, tutto è là, che si vive, qui e ora.
La poesia è qualcosa di serio, non una storia di linguaggio adeguato ma una maniera d’essere al mondo. […]

Hélène: […] la Biodanza ci invita ad abitare il mondo da poeta...

Rolando: Quel che dici è magnifico! Ed è per questo che ho definito la Biodanza come la poetica dell’incontro umano. E’ una poetica allargata, di celebrazione, di scambio affettivo, di euforia, di gioia di vivere. […]

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Altri contributi in rete:

Rolando Toro sulla poesia. Un'intervista dimenticata

Poesie di Rolando Toro Araneda. Tratte da “Lo imposible puede suceder”